(IT) La storia del Barolo

Il nome "Barolo" ha origini incerte, ma si ritiene che derivi dal paese di Barolo stesso, situato nella regione delle Langhe. Questa zona, nel Piemonte nord-occidentale, è rinomata per la produzione di vini di alta qualità e il Barolo è considerato uno dei suoi tesori enologici.

Nel corso dei secoli, il vino Barolo ha subito notevoli cambiamenti. Inizialmente, nel XV secolo, era prodotto come un vino dolce, con poco tannino e simile a un vino da dessert. La trasformazione verso il Barolo che conosciamo oggi ebbe luogo nel corso del XIX secolo grazie all'influenza di Camillo Benso, conte di Cavour.

Cavour, oltre a essere un politico e statista italiano di spicco, era anche un appassionato viticoltore. Durante la sua attività vinicola, si dedicò a migliorare la qualità del vino Barolo. Introdusse nuove tecniche di vinificazione, come la fermentazione a temperatura controllata e l'utilizzo di tini di legno più piccoli, che consentivano una migliore estrazione dei tannini dall'uva Nebbiolo. Cavour sperimentò anche diverse varietà di uva e scoprì che il Nebbiolo, con la sua struttura tannica e il suo profilo aromatico complesso, era la scelta ideale per produrre un grande Barolo.

Una delle caratteristiche distintive del Barolo è il suo lungo periodo di invecchiamento, che può durare molti anni. Per questo motivo, le botti utilizzate per invecchiare il vino sono di grande importanza. Tradizionalmente, le botti di rovere di Slavonia di grandi dimensioni, chiamate botti grandi o "botti di rovere", sono state impiegate per questo scopo. Queste botti grandi consentono un'ossidazione più lenta del vino, permettendo un invecchiamento graduale e una maturazione equilibrata.

Tuttavia, negli anni '80 del XX secolo, si è verificato un cambiamento significativo nell'industria vinicola del Barolo con l'arrivo dei cosiddetti "Barolo Boys". Questo gruppo di giovani produttori, guidati da figure come Elio Altare, Giorgio Rivetti e Roberto Voerzio, ha introdotto nuove pratiche enologiche, compresa l'utilizzazione di barrique di rovere francese, botti di dimensioni più piccole rispetto alle tradizionali botti grandi.

L'uso delle barrique ha portato a un'influenza più marcata del legno sul vino, conferendo un carattere più intenso e tostato. I Barolo Boys hanno anche adottato tecniche di vinificazione più moderne, come la macerazione carbonica e la fermentazione in acciaio inossidabile, cercando di ottenere vini più concentrati e fruttati, che potessero essere apprezzati anche in giovane età.

Questo cambiamento ha suscitato un dibattito tra i tradizionalisti, che preferiscono la produzione di Barolo secondo i metodi tradizionali, e i sostenitori delle nuove tecniche, che cercano di adattarsi alle esigenze del mercato moderno. Oggi, entrambe le scuole di pensiero coesistono e producono Barolo di alta qualità, offrendo agli amanti del vino una gamma diversificata di stili da apprezzare.

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